La famiglia è un sistema aperto e dinamico, in costante trasformazione e in relazione con l’ambiente esterno. Questo significa che ogni accadimento (sia positivo che negativo) che riguarda ciascuno dei membri della famiglia incide naturalmente su tutto il sistema famiglia.
Nel suo ciclo di vita la famiglia inevitabilmente attraversa diverse fasi e, anche in concomitanza con eventi specifici (la nascita di un figlio, un trasferimento all’estero di uno dei coniugi, la perdita del lavoro, un fallimento economico, un lutto, la separazione dei coniugi ecc…) può accadere che gli equilibri familiari si rompano, la comunicazione si riduca fino a interrompersi del tutto e la confusione, lo smarrimento e la rabbia prendano il sopravvento, generando conflittualità.
Per aiutare genitori e coppie a ristabilire la comunicazione interrotta, a trovare nuovi equilibri e gestire in maniera costruttiva il conflitto, il Centro Mediazione mette a disposizione il servizio di mediazione familiare e di mediazione in famiglia.
Si tratta di un percorso breve – massimo 10/12 incontri – che permette alle coppie in procinto di separarsi o già separate o divorziate di riattivare la comunicazione interrotta e riorganizzare le relazioni familiari, in primis con i figli ove presenti.
La mediazione familiare è sempre un percorso volontario e autonomo dalle aule del tribunale. E’ uno spazio e un tempo riservato basato sul rispetto, il dialogo e l’ascolto reciproco.
E’ un percorso a cui possono ricorrere coppie di fatto o unite con rito civile o religioso, con o senza figli, già separate o in procinto di separarsi e coppie divorziate, che hanno ad esempio necessità di rivedere gli accordi assunti in sede di separazione o divorzio o di definire aspetti nuovi emersi successivamente all’evento separativo.
Sono proprio le parti a decidere in totale autonomia le questioni che vogliono affrontare in mediazione: esse possono essere legate ad aspetti relazionali (es. organizzazione del tempo da trascorrere con i figli) piuttosto che economici o patrimoniali. Compito del mediatore è aiutarle a riattivare la comunicazione e metterle in grado di negoziare direttamente l’accordo che è un programma scritto, contenente tutti gli accordi presi sulle questioni affrontate in mediazione.
Chi è il mediatore familiare
E’ un esperto nella gestione dei conflitti specificamente formato che, restando imparziale, neutrale e indipendente rispetto ai soggetti e all’esito del procedimento, interviene nei casi di cessazione o di oggettive difficoltà relazionali di un rapporto di coppia, prima, durante o dopo l’evento separativo.
Egli non giudica ma favorisce un dialogo e un confronto costruttivo. Opera al fine di facilitare nei soggetti coinvolti il riattivarsi della comunicazione e l’elaborazione di un percorso di riorganizzazione di una relazione, anche mediante il raggiungimento di un accordo direttamente e responsabilmente negoziato e con riferimento alla salvaguardia dei rapporti familiari e della relazione genitoriale, ove presente. Il mediatore si occupa degli aspetti legati alla separazione, non al ricongiungimento.
La mediazione in famiglia è un percorso breve, mirato alla riapertura del canale comunicativo per trovare una soluzione pratica al problema/i problemi che ha/hanno portato al conflitto che non si riesce a superare da soli. Ci si ricorre nei casi di conflittualità familiare non espressamente legata alla separazione ma a liti in famiglia, questioni legate a decisioni ereditarie, nel caso di conflitti tra genitori e figli o in generale tra membri della famiglia.
La mediazione in famiglia aiuta a gestire situazioni critiche in cui serve decidere tutti insieme, nonostante la lite, e può prevenire fratture insanabili fra congiunti e/o parenti.